Gli Smart Textiles e la sostenibilitÃ
Dalla crisi COVID un nuovo impulso alla tecnologia
Tecnologie - MU Sustainable Innovation
Con il termine Smart Textiles si intendono materiali in grado di percepire stimoli dall’ambiente esterno e reagire a manipolazioni meccaniche, termiche e chimiche modificando la propria struttura automaticamente o rilevando dati fisiologici e ambientali per trasferirli a soggetti in grado di interpretarli ed utilizzarli.
Nati dalla ricerca militare e aerospaziale nella metà del secolo scorso, i tessili intelligenti hanno conquistato il mondo medicale e dello sportswear e oggi sono pronti per entrare nel mercato della moda. Un trend favorito dai successi ottenuti dalla ricerca sui materiali conduttivi che non solo ne ha potenziato l’efficienza ma li ha anche miniaturizzati. Materiali conduttivi flessibili come filati/polimeri conduttivi, fibre ottiche, fili di acciaio inossidabile, nanotubi di carbonio, materiali piezoelettrici in interazione con device elettronici possono oggi essere inseriti nell’abbigliamento in modo non invasivo.
Si tratta infatti di un mercato in crescita: nel 2019 ha raggiunto il valore di 3,4 miliardi di dollari ma supererà i 9 miliardi entro il 2025 (fonte: Imarc).
Oltre alla tradizionale domanda di DPI – dispositivi di protezione individuali (mascherine, guanti, calzari, abbigliamento), la pandemia Covid19 ha dato ulteriore impulso allo sviluppo e alla diffusione degli Smart Textiles.
Ma in che modo gli Smart Textiles possono avere una funzione anti coronavirus?
Dalla pandemia abbiamo appreso quanto sia importante monitorare costantemente le condizioni di salute delle persone e mappare i potenziali rischi di contagio. Funzioni che possono essere assunte da device indossabili. Inoltre espressioni come ‘distanziamento sociale’ sono entrate nella quotidianità, nelle relazioni professionali, nell’accesso ai servizi e alla mobilità, nelle attività ricreative. Tutto questo ha modificato anche le modalità di cura e assistenza medica che devono essere prestate quando possibile in remoto.
Una soluzione concreta è stata sviluppata dalla società monzese Comftech che in collaborazione con enti universitari e società di settore specializzate, ha realizzato un sistema per monitorare i pazienti a domicilio in modo continuo, non invasivo e in tempo reale attraverso il rilevamento dei parametri vitali. Il sistema è composto da un top in tessuto sensorizzato, da un saturimetro per misurare l’ossigenazione del sangue, parametro molto importante nella gestione del coronavirus, da un termometro e da un’app per la lettura dei dati. Grazie ad un servizio di telemedicina i dati sono accessibili al personale medico competente che può così disporre di un quadro complessivo del paziente e controllare costantemente l’evolversi del suo stato di salute.
Possiamo definire sostenibili gli Smart Textiles?
Trattandosi di prodotti progettati per migliorare la qualità della vita delle persone gli Smart Textiles sono solitamente considerati sostenibili per definizione ma la loro mission non è sufficiente a qualificarli come tali. Come ogni altro manufatto il loro grado di sostenibilità dipende infatti dalla ‘storia’ ecologica e sociale dei materiali utilizzati, dall’impronta ambientale del processo di produzione e del loro utilizzo. Inoltre Ie componenti elettroniche, dotate di modulo di trasmissione e batteria, possono essere un problema in fase di smaltimento e riciclo del capo una volta a fine vita. Occorre quindi progettare il prodotto in modo da favorirne la rimozione per un coerente e differenziato smaltimento degli elementi non riciclabili.